Se dicessi che esiste una categoria di danno chiamata "danno da
vacanza rovinata", forse a qualche lettore scapperebbe un sorriso al
pensiero che i nostri giudici debbano occuparsi delle disavventure dei
turisti, soprattutto di quei "turisti fai-da-te", come li definiva una
storica pubblicità di un tour operator.
Tuttavia, a pensarci
bene la vacanza è un'occasione di svago e di relax, magari
dopo un anno passato a lavorare duramente: chi ce la rovina, dunque, ci fa quasi un "doppio danno", perché ci fa perdere quest'occasione spesso irripetibile.
Ecco perché la
giurisprudenza ha cominciato a riconoscere il risarcimento non solo dei
pregiudizi economici subiti dal turista, ma anche quei turbamenti
psicologici causati dalla cattiva organizzazione dei pacchetti-vacanze,
dai servizi inferiori a quelli promessi e, più in generale, da tutti
quei fattori che impediscono al consumatore di godere della vacanza
programmata, in tutto o in parte.
Con questa piccola guida
vorrei dare alcuni suggerimenti per evitare queste esperienze negative, che spesso si trasformano in vere e proprie truffe: tenendo
a mente pochi consigli, invece, ci si può assicurare qualche carta
vincente da giocarsi, se necessario, quando si intende chiedere un
risarcimento o comunque agire in via giudiziale.
Cominciamo col dire che, quando ci si rivolge ad
un tour operator o ad un'agenzia di viaggi, è un diritto chiedere copia
del contratto stipulato (e magari anche del catalogo o della brochure
che individuano il pacchetto acquistato).
Il contratto dovrà
indicare le condizioni per il recesso, le caratteristiche del pacchetto
(ad es.: quali servizi sono compresi e quali, invece, sono a carico del
consumatore) e tutta una serie di elementi che la legge individua nel
"Codice del turismo" (D. Lgs.79/2011).
Si può quindi dire che,
rivolgendosi alle agenzie, la legge offre al consumatore una tutela
rafforzata da precise norme legislative.
Più
delicata può essere la situazione di chi si rivolge direttamente ad un
privato, come avviene spessissimo negli ultimi anni con le case-vacanza.
In
questo caso, bisogna da subito capire chi si ha di fronte: chiedete, quindi, di essere informati sulle generalità dell'inserzionista e sulla
sua qualità (es.: proprietario, semplice gestore etc.), chiedete il
maggior numero di contatti (indirizzo di posta elettronica, numero di
telefono e di cellulare, fax, etc.) e, prima di prenotare, chiedete
anche una copia del documento d'identità.
Chiedete
all'inserzionista una descrizione accurata della casa, di ciò che è
compreso e di ciò che invece non lo è (ad es.: cambio lenzuola,
cassaforte, utenze varie etc.): anche se può suonare strano, state
involontariamente stabilendo le clausole e le condizioni di un
contratto. Pertanto, se ad esempio trovate un annuncio interessante ma supportato da poche immagini, chiedete di farvi inviare le fotografie dell'immobile; oppure, se vi viene dato un indirizzo, controllate se effettivamente risponde alle informazioni fornite (ad es.: vicinanza con il centro del paese, con il mare, presenza di supermercati nei dintorni, etc.)
Cercate di non condurre e di
non concludere l'affare solo per telefono, ma affidatevi alle e-mail o al
fax anche per conoscere le informazioni sull'alloggio e, se qualcosa non
vi convince, chiedete sempre tutti i dettagli, stampando tutto il
possibile (nel caso, persino le fotografie, così potrete confrontarle
con il reale stato dei luoghi).
Se siete convinti e volete
prenotare, vi verrà probabilmente richiesto un pagamento parziale: chiedete sempre a quale titolo viene corrisposta la somma di denaro (caparra, acconto, etc.) e cercate di utilizzare sempre pagamenti tracciabili come un bonifico o una carta di credito, specificando quanto
più possibile la causale (ad es.: "Locazione casa-vacanze via Roma 32, 1-31 luglio
2015").
Ricordatevi che la legge prevede anche la figura dei
contratti di locazione turistica, per cui fidatevi maggiormente di chi
vi offre subito un contratto scritto: senza complicarci la vita
sull'obbligo della forma scritta, sulla registrazione del contratto e
sulle tasse connesse, sappiate che la legge consente ai privati di
stipulare sempre per iscritto un contratto, anche quando ciò non è obbligatorio. Quindi, se non siete convinti di qualcosa, potete sempre
esigere la forma scritta.
A volte il contratto di locazione viene firmato all'arrivo e, quindi, avete tutto il diritto di leggerlo con attenzione (per verificare la corrispondenza con quanto pattuito in precedenza), di averne copia e di ottenere ogni chiarimento dal locatore.
A volte il contratto di locazione viene firmato all'arrivo e, quindi, avete tutto il diritto di leggerlo con attenzione (per verificare la corrispondenza con quanto pattuito in precedenza), di averne copia e di ottenere ogni chiarimento dal locatore.
Se vi viene chiesto il saldo al momento della
consegna delle chiavi, richiedete una ricevuta, soprattutto se il saldo
viene corrisposto in contanti.
Infine, se malgrado tutti
questi consigli vi sentite comunque truffati o danneggiati, rivolgetevi
ad un legale per sapere se e come è possibile agire: la vacanza è un
momento quasi sacro e, quando qualcuno ve la rovina, avete tutto il
diritto di tutelarvi!
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